“All’ACB serve un nuovo stadio: l’ideale è al quartiere Officine”

da | Set 30, 2022 | Articoli | 0 commenti

ACB

I tifosi granata e l’ex sindaco Brenno Martignoni Polti invitano il Municipio a considerare fin da subito l’opzione

“Il futuro comparto, la cui pianificazione è in corso, ha tutte le carte in regola” – L’impianto potrebbe ospitare anche dei concerti

L’entusiasmo fa sognare, certo. Soprattutto quando si par­ la di sport, un insieme di emo­zioni indimenticabili nella vi­ta di ognuno di noi. In Città il buon avvio di stagione dell’Associazione calcio Bellinzona in Challenge League (palcosce­nico che il club è tornato a cal­care dopo nove anni contrad­distinti dal fallimento e dalla lenta risalita) ha galvanizzato i tifosi notoriamente già mol­to passionali. I vertici ci hanno messo del loro, vero, visto che per bocca del patron Pablo Bentancur non hanno nasco­sto di puntare alla promozio­ne dopo una campagna acqui­sti – va detto – coi fiocchi. Sì, bene, ma, dove si giocherebbe in caso di ascesa? Difficilmen­te (per non dire che la missio­ne è impossibile) si potrà far­lo nel vetusto Comunale, ben­ ché il Municipio si sia adope­rato a più riprese per render­ lo funzionale alla causa grana­ta. Occorre dunque pensarci già ora, e siamo sicuri che la di­rigenza ed il Comune lo stan­no facendo. Oggi, dalle nostre colonne, l’ex sindaco ed attua­ le consigliere comunale del gruppo Lega-UDC Brenno Martignoni Polti mette sul ta­volo una proposta concreta: il futuro quartiere che si svilup­perà a tappe al posto delle Of­ficine FFS, destinate come no­to a Castione.

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Un’ipotesi che, stando a quan­to ci risulta, piace eccome an­che ai fans più fedeli del soda­lizio della capitale. I quali informalmente avrebbero già sottoposto l’idea ad alcuni membri del Municipio. Prima di procedere, però, occorre fa­ re un po’ d’ordine. La scorsa primavera è stato pubblicato il Piano particolareggiato del comparto che sorgerà dove da oltre un secolo ha sede lo sta­bilimento industriale. Sulla base delle osservazioni trasmesse l’Esecutivo elaborerà il messaggio da sottoporre al Consiglio comunale verosi­milmente entro la fine dell’an­no. Non siamo ancora ai con­ tenuti dell’area da circa 120.000 metri quadrati; anche se, ovvio, alcuni sono già no­ti: la sede della SUPSI ed il Par­co dell’innovazione sono ora­ mai assodati, così come gli uf­fici cantonali incentrati sulla promozione economica non­ ché contenuti educativi, cul­turali, sociali, commerciali, residenziali ed alberghieri e for­se i laboratori di ricerca del Politecnico federale di Zurigo.

Altre logiche al Comunale

Allora, perché non lo stadio, si è chiesto Brenno Martignoni Polti? “Sarebbe la soluzione ideale per più motivi. Due quelli principali. Da un lato in quanto l’innovativo quartiere si troverà in prossimità del no­ do ferroviario. Vi sarebbe così la possibilità di creare dei cor­ridoi protetti di collegamento diretti con l’impianto che po­trebbe ospitare altri eventi, in primis concerti di richiamo. Dall’altro si tratta, appunto, di una zona attualmente libera, da pianificare. Una vasta area da ripensare, insomma. Quindi è ora il mo­mento di avanzare delle pro­poste. Anche nell’ottica di una ridisposizione, mentale, di Nuova Bellinzona. Quello del­le Officine è uno spazio “sacro”. Fulcro di una resistenza popo­lare, lo sciopero del 2008, che ha fatto storia e ha esaltato l’opinione pubblica. È altresì evidente che il Comunale, og­gi come oggi, più che quelle del calcio sembra seguire le logiche di un’infrastruttura per l’atletica, sulla scia del crescen­te successo del meeting inter­nazionale», afferma il nostro interlocutore. Il pionieristi­co comparto, va specificato per completezza d’informazione, nascerà indicativamente solo dal 2026-2030. Nel frattempo bisognerebbe in ogni caso tro­vare un’altra arena per il club granata. La via più percorribi­le, ma costosa, è quella che pre­vede l’affitto del campo da un club svizzero, come riferito all’”Eco dello Sport” tre setti­mane fa dallo Chief Legal Officer della Swiss football league Marc Juillerat. Su questo ed altri fronti se ne saprà di più quando l’ACB, in primavera, presenterà il corposo dossier per ottenere la licenza per gio­care (come tutti sperano) in Super League.

La collaborazione con i privati

Intanto torniamo a Brenno Martignoni Polti, che è perfet­tamente cosciente che per portare avanti un discorso si­mile è indispensabile attivare delle collaborazioni fra pub­blico e privato. “Gli stadi più recenti si costruiscono in modalità di “joint venture”, con la condivisione dei rischi, delle risorse e degli eventuali pro­fitti. Mi vengono in mente gli esempi di Sciaffusa (con la Lipo) e di Thun (con il centro commerciale e i marchi più noti, tra cui la Migros). Proprio riguardo alla Migros ricordo che la famosa cupola in piazza del Sole è stata edificata più di mezzo secolo fa su sedime co­munale. Avrebbe dovuto esse­re provvisoria. Invece è anco­ra lì. Può darsi, adesso, che si offrano l’occasione propizia ed il giusto momento per sposta­re l’asse verso il quartiere del­le Officine», puntualizza l’ex sindaco, che è intenzionato a formalizzare quanto prima l’idea. Quando era al timone, nel 2009, sembrava in dirittu­ra d’arrivo il progetto “Bellare­na” in via Tatti a Bellinzona. Poi non se ne fece nulla a seguito dello stop imposto dal Canto­ne per motivi tecnici: “In quel preciso momento storico, fa­vorevolissimo all’ACB reduce dalla promozione e dalla fina­ le di Coppa Svizzera raggiunte nel 2008 e dalla conseguen­te esperienza in Coppa UEFA, era un’opportunità da coglie­re. Purtroppo ci fu chi la mise a tacere per partito preso. Un peccato, poiché importanti realtà commerciali, come IKEA, avevano già considera­to seriamente di insediarsi. Circostanze che avrebbero concorso alla realizzazione di uno svincolo completo”.

Da sapere

Dalla Bellarena al DaiTicino

I progetti naufragati

Naufragato nel 2009 il progetto della “Bellarena” nella capitale, le forze vennero canalizzate sullo stadio “DaiTicino” che avrebbe dovuto essere edificato a Castione. Il fallimento della SA granata nel 2013 sotto la gestione del presidente Gabriele Giulini, purtroppo, tolse però ogni speranza ai sogni dei tifosi dell’ACB. E quindi non rimase che sistemare il buon vecchio Comunale. Anche perché il Municipio di Arbedo-Castione aveva nel frattempo modificato il Piano regolatore che prevedeva, appunto, la possibilità di costruire un impianto sportivo multifunzionale in zona industriale. Dove nel 2026 sorgeranno le moderne Officine FFS da 580 milioni di franchi.

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